Le Chiese di Argegno

Argegno è un incantevole villaggio situato sulla sponda occidentale del Lago di Como in Italia. Come molte città italiane, vanta un ricco patrimonio culturale e storico, e le sue chiese svolgono un ruolo significativo nella conservazione delle sue tradizioni. Le festività religiose hanno un ruolo vitale nella vita culturale di Argegno.

Festività come Pasqua e Natale vengono celebrate con grande fervore, e le chiese locali svolgono un ruolo centrale in queste festività. Processioni, musica e Messe speciali vengono organizzate per segnare queste occasioni, riunendo la comunità nella fede e nella celebrazione.

Trova maggiori informazioni sulle chiese di Argegno sotto e dettagli per gli orari e i luoghi settimanali degli eventi e delle messe della chiesa.

La Parrocchia della SS. Trinità

La Chiesa della SS. Trinità, costruita su progetto dell'ingegnere Cesare Nava, fu eretta in sostituzione della vecchia chiesa posta nel centro del paese. Come testimoniano le lapidi poste sul lato destro all'interno, l'opera costò tanto impegno e sacrificio al sacerdote Don Epifanio Cattaneo. Sorge presso l’estuario del fiume Telo, un po’ distante dal centro abitato, in un'ampia piazza in riva al lago. Risale agli inizi del sec. XX e fu consacrata il 24 agosto 1929 dal Vescovo Adolfo Pagani. E' una costruzione in stile neo-romanico con facciata a capanna abbellita da un rosone a vetri con figure di Santi. Sul fronte della chiesa sono raffigurati in mosaico i quattro Evangelisti, il patrono di Como Sant’Abbondio e Sant'Anna patrona di Argegno, donati dalla famiglia Giussani. Si nota pure una lunetta in mosaico con Gesù adolescente e tre pecorelle donata in memoria di Peroni Raimonda.

L’interno è ad una sola navata con tetto a capanna. Il catino dell’abside ospita un mosaico raffigurante la SS. Trinità e venne collocato nel settembre 1972. Il tabernacolo, l’altare e I'ambone, sono opera dello scultore Gian Luigi Giudici di Valmorea (Como). Gli otto pannelli e le quattro lampade dello stesso scultore, furono collocate nel maggio 1977. Sul tabernacolo è raffigurata la Cena di Emmaus. La mensa dell'altare è sostenuta da dodici figure di Apostoli, ai quattro angoli gli Evangelisti.

L'ambone rappresenta Gesù che annunzia la buona novella dalla barca di Simone. Ai Iati dell’altare maggiore si trovano la Statua della Madonna e la Statua di San Giuseppe. Sotto la statua della Madonna, in legno e appartenente alla vecchia chiesa, quattro scene che ricordano la missione della donna: sposa, madre, educatrice, assistente dei bisognosi. Sotto la Statua di San Giuseppe con Gesù fanciullo, quattro gruppi rappresentanti del lavoro artigianale: contadino, muratore, falegname, pescatore.

Sul lato destro e sinistro della navata si trovano le statue di Santa Teresina, Sant’Antonio e Sacro Cuore. Molto pregevoli sono le due acquasantiere in granito che sostengono il palco in legno che ospita l’organo della vecchia chiesa, opera di Vincenzo Mascioni di Cuvio.

Le vetrate sono state offerte dalle famiglie di Argegno; in cambio si sono riservate il privilegio di dedicarle ad un santo particolarmente amato. Sulla parete sinistra si può ammirare, dopo un sapiente restauro, una grande tela seicentesca raffigurante la Natività, proveniente dalla vecchia chiesa. I primitivi altari (maggiore e laterali) in marmo e legno, sono stati sostituiti nell’anno 1973 con altri in granito levigato. Annessa alla chiesa, con ingresso dal lato sinistro dell’altare maggiore, si trova la sacrestia, dal lato destro si accede al campanile. Affiancate alla chiesa ci sono l’oratorio e la casa parrocchiale.

Santuario di Sant'Anna

A tre chilometri da Argegno, sulla Provinciale che sale a Schignano, sorge il Santuario di Sant'Anna, ma in realtà dedicato alla Madonna di Gelpio, la cui immagine è inserita in un'edicola dell'altare maggiore fatto in scagIiola policroma, mentre la statua di Sant'Anna si trova in un altare laterale. Anticamente eraraggiungibile attraverso una mulattiera che esiste tutt'ora, tagliata a strapiombo nella ripidissima valle del Telo e costellata di piccole edicole religiose. Si crede che la costruzione della chiesa sia stata originata da un voto espresso dalla popolazione in tempo di peste. Prima esisteva una cappella dedicata alla Vergine.

ln seguito, attorno alla Cappella si costruì la Chiesa, ampliata in vari tempi. È un fatto che circa nella prima metà del 1600, la chiesa era finita e decorata; lo dimostrano gli affreschi che l’abbelliscono, opera di Isidoro Bianchi nato a Campione nel 1602 e morto pure a Campione nel 1662. Il pregio di Sant’Anna è dato soprattutto da questi affreschi ben conservati e dalle decorazioni in stucco. Isidoro Bianchi, nel ciclo pittorico dei suoi affreschi, illustra la vita della Madonna che ottiene il trionfo con l'Assunzione in Cielo, dipinto dominante della volta centrale; l'artista ripete affreschi già dipinti altrove come l’Incoronazione della Vergine. che richiama quella affrescata alla Caravina e gli Angeli Osannanti al suono dell'organo che si trovano anche a Campione, Brenzio e alla Caravina. Con gli affreschi meritano attenzione le fini decorazioni a stucco bianco che incorniciano dipinti dando effetto di animazione. Dagli Angeli alle grandi statue in stucco di Gioacchino ed Anna è tutto un movimento di ornati che raggiungono nelle cappelle laterali di Sant' Anna e di Sant’Antonio una tecnica veramente pregevole. Si pensa che queste decorazioni siano opera di G. Battista Barberini (Sec. XVII), nativo di Laino, coadiuvato da altri valenti stuccatori intelvesi. La facciata a capanna è caratterizzata da un portico con colonnine di granito. Il campanile porta la data 1824. La costruzione fu restaurata nel 1841. Nel giugno del 1969 Don Battista Taiana promuove il rifacimento del tetto in pietre di Malenco e il rinfresco degli stucchi rovinati per le infiltrazioni d'acqua, condotto dallo scultore Domenico Agostini di Milano.

Gli abitanti di Argegno e Schignano conservano una viva devozione a Sant'Anna e specie in occasione della sua festa, il 26 luglio, convengono numerosi attratti anche dalla località distensiva.

La Chiesa di San Sisinnio

Fino al 1632, la chiesa di San Sisinnio era la matrice della SS. Trinità di Argegno. È di origine romanica (come si nota dal campanile), rimaneggiata nel ‘600 e completata neI '700. La facciata, arricchita da un elegante nartece, fu affrescata con l’immagine del Santo patrono, da Bernardino Barelli (Ponna 1762-1838).

L’interno, ad una sola navata con abside e quattro altari laterali, è arredato, tra l'altro, da alcuni mobili del ‘700 finemente intarsiati. I paliotti degli altari mostrano una scagliola policroma dei sec. XVII e XVIII a prova della valentia degli artigiani intelvesi. Gli affreschi, gli stucchi, le tele ad olio, un tabernacolo rinascimentale e i busti reliquiari lignei di S. Faustina e Liberata, fanno della Chiesa di San Sisinnio un vero gioiello che merita assolutamente una visita. Anche la storia si è soffermata a San Sisinnio. Infatti fu la sede del comitato provvisorio di insurrezione della Valle Intelvi durante i moti del 1848.